venerdì 6 marzo 2015

Waiting for Biennale: presentati i nomi (e scatenate le polemiche)

Il direttore nigeriano Okwui Enwezor
foto via labiennale.org
I nomi sono stati annunciati ieri e già è partita la polemica. Durante la conferenza stampa di presentazione della 56esima edizione della Biennale di Venezia il direttore Okwui Enwezor e il presidente Paolo Baratta hanno finalmente annunciato la lista dei nomi che prenderanno parte alla manifestazione e abbiamo qualche indicazione più precisa sul concept della manifestazione, come sempre attesissima. Un’esposizione dai connotati particolarmente politici, pare, e che guarda avanti. All the World’s Futures è infatti il titolo con cui Enwezor invita a ragionare sullo stato delle cose per fare una proiezione di quello che sarà domani, almeno nell’arte contemporanea. 
Lo spunto curatoriale ha però le sue basi ben radicate nella storia: Enwezor parafrasa l’Angelus Novus di Walter Benjamin e propone tra le molteplici performance live, anche la lettura del Capitale di Marx. Una bella sfida che spero non si risolva in un atteggiamento di superficiale e lontana ispirazione, ma riesca a dimostrare una profondità di analisi socio-politica dei giorni che stiamo vivendo. A questo proposito mi piace l’idea di privilegiare opere inedite e studiate ad hoc per i Giardini, come l’intervento dei Raqs Media Collective o di Philippe Parreno
Ma poiché non c’è Biennale senza polemica, ecco che noi italiani ci siamo sentiti subito traditi perché saremo rappresentati solo da 4 artisti. In effetti le scelte sono a priori un po’ discutibili se si considera che nel quartetto due sono già passati a miglior vita e quindi non avranno molto da dire sul contemporaneo… Senza nulla togliere a Pino Pascali e Fabio Mauri, ovviamente. Quest’ultimo mi pare peraltro un po’ sovraesposto ultimamente, fra la mostra di New York e le scorse Biennali che già gli avevano reso omaggio. Le due veramente contemporanee, Monica Bonvincini e Rosa Barba, sono sicuramente talentuose ma è vero anche che in Italia non ci stanno più da tempo… 

Detto questo, come sapete a me non piace giudicare senza aver visto e quindi non vedo l’ora che questi due mesi passino in fretta per tornare nella mia Venezia e lasciarmi inebriare dall'atmosfera della Biennale.

Nessun commento:

Posta un commento